Emozione e scienza, un connubio perfetto
- Paesane
- 18 gen 2018
- Tempo di lettura: 3 min
Aggiornamento: 20 gen 2018

Nell'ultimo decennio finalmente si sta dando la giusta importanza alle emozioni e a come influenzano il nostro benessere psicofisico. Si parla di psicosomatica olistica e di intelligenza emotiva, due rami strettamente interconnessi. Perché dare priorità alle emozioni? Come tutti sappiamo per esperienza personale, quando decisioni ed azioni prendano forma i sentimenti contano almeno quanto il pensiero razionale, spesso anche di più. Finora si è data troppa importanza al valore, nella vita umana, della sfera puramente razionale, in altra parole quella misurata dal Q.I. Ma dimentichiamo che il nostro cervello è diviso in tre parti: rettile o istintivo, emozionale o limbico e infine la corteccia cerebrale, ultima a svilupparsi secondo la scala evolutiva. Le persone consapevoli dei propri sentimenti riescono ad avere una valutazione realistica delle proprie abilità e una fondata fiducia in se stessi e quindi riescono a guidare meglio i processi decisionali. Quando le persone sono consapevoli del proprio umore è più facile impedire a quell'umore di influenzare il pensiero. Occorre intervenire sin dall'infanzia aiutando i bambini a riconoscere le loro emozioni man mano che si manifestano. Le emozioni si ampliano e si diversificano in stretta correlazione con la crescita del sistema nevoso che si perfeziona in età adolescenziale. Ecco che risulta esser doveroso arricchire il loro vocabolario emotivo e fornire ogni strumento che li aiuti ad esprimere in maniera più efficace le proprie esperienze interiori, accrescendo le loro abilità comunicative. Anche perché parlare dei propri stati interni è di fondamentale importanza per lo sviluppo della resilienza, ovvero di quella capacità di reagire in maniera positiva anche di fronte a situazione problematiche. Al pari passo per uno sviluppo totale della persona e del suo stile cognitivo è lo sviluppo sensoriale e delle associate intelligenze multiple. A tal proposito, il buon Rousseau sosteneva che il compito della comunità educante è assecondare le facoltà naturali, non indottrinare. Bisogna preoccuparsi dapprima di irrobustire il corpo e perfezionare i sensi e curare le percezioni, in modo da porre basi solide per lo sviluppo di un sofisticato intelletto. Studi ed esperimenti dimostrano che non esiste apprendimento alcuno senza emozioni. Nell'intervento educativo le emozioni rappresentano il presupposto e il supporto dell'apprendimento cognitivo. Le sfumature emotive servirebbero quindi come codici associativi per le esperienze archiviate nella memoria. Come abbiamo visto, quindi, la parte emotiva non è meno importante di quella cognitiva e lo sviluppo generale della persona avviene proprio grazie all'interdipendenza di fattori emotivi e cognitivi. Inoltre le emozioni sono importanti perché correlate al sistema immunitario. Alcune analisi laboratoriali dimostrano che i conigli accarezzati dagli sperimentatori mostrano una maggiore resistenza all'arteriosclerosi rispetto ad un gruppo di conigli non amati. Alcune scimmie separate dalla madre mostrano una depressione immunitaria. Il sistema immunitario è più efficace in presenza di emozioni positive. La neurofisiologa Pert ( nobel per la medicina) ha scoperto le endorfine e un vasto numero di neuropeptidi (molecole psichiche) che trasmettono le informazioni nel sistema nervoso e ha evidenziato che quest'ultimi sono i mediatori sia delle informazioni che delle emozioni e sono attivi praticamente in tutte le cellule del corpo, nel sistema nervoso, ma soprattutto nel sangue, nel sistema immunitario e nell'intestino. Gli esperti sostengono che ogni stato d'animo è fedelmente riflesso da uno stato fisiologico del sistema immunitario. Questo significa che l'intero corpo "pensa", che ogni cellula o parte del corpo sente o prova emozioni, elabora le proprie informazioni psicofisiche e le trasmette ad ogni altra parte attraverso una fittissima rete di comunicazioni di estrema varietà comunicativa. Si sviluppa la psiconeuroendocrinoimmunologia, lo studio di come la psiche, il sistema nervoso, il sistema endocrino e il sistema immunitario si influenzano a vicenda. Ed è stato dimostrato che nel cervello mammifero, le emozioni positive favoriscono la produzione di una cascata di reazioni tali da attivare il sistema immunitario e i linfociti killer. Le emozioni negative innescano l'emissione di norepinefrina, un messaggero biochimico noto come soppressore della funzione immunitaria. Certo una gran conquista se si pensa che fino a 20 anni fa, termini come mente, emozioni o coscienza non erano nemmeno menzionati nei testi di medicina. La medicina olistica affianca quella tradizionale, grazie a la Pert, il Q.I. subisce un ridimensionamento grazie all'attenzione posta da Gardner sulle intelligenze multiple e da Goleman specificatamente sull'intelligenza emotiva, le discipline orientali sposano le scienze. Finalmente viene posta l'attenzione sull'essere umano nella sua totalità , sacralità e potenzialità . Un uomo e una donna consapevoli sono liberi, liberi da stereotipi di genere, liberi da costrutti mentali, liberi da ogni tentativo di massificazione che vorrebbe l'essere umano incasellato in un numero o in un unico stile cognitivo, liberi dal pregiudizio, liberi dalla paura del diverso. L'emozione è la prima e primordiale chiave di lettura, apre ogni canale percettivo e in tal modo l'essere umano fluirà in tutta la sua libera essenza.
Mariateresa Princigalli
Laura in Scienze dell'Educazione e Formazione. Specializzata in Management e Controllo.
Fig.: Banksy, street art.
Commenti