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27 Marzo ogni giorno. Nunzia e Bruna, due mamme innamorate.

  • Immagine del redattore: Paesane
    Paesane
  • 27 giu 2018
  • Tempo di lettura: 4 min

Aggiornamento: 29 giu 2018

Affissa al muro, in bella vista, la scritta "27 Marzo ogni giorno". È la data di inizio del rapporto tra Nunzia e Bruna.

Pizze fumanti, le ha portate Nunzia appena rientrata da lavoro. Una tavola ben apparecchiata, ci hanno pensato Bruna e Ramon. Un bacio fugace come saluto, come quello che si danno due amanti che sanno di non poterne fare a meno. Ogni giorno.

Ci siamo noi di Paesane a cena. Ramon fin da subito si catapulta con uno dei commensali in salotto. Ridono, sono già complici. È un bambino felice Ramon.

E noi ci sentiamo già a casa.

Siete una famiglia arcobaleno? Vi piace questa definizione?

B. No. Troppo colorato come nome (ride). Siamo una famiglia normale, non siamo una famiglia arcobaleno.

N. Uno stereotipo anche questo. Noi viviamo la quotidianeità senza definirci.

Tu Nunzia ti sei ritrovata catapultata da un momento all'altro in un ruolo che probabilmente non avevi preventivato, almeno nell'imminenza. Com'è stato? Quanto è stato complicato?

N. Si, da un momento all'altro. All'inizio è stato difficile. Noi ci siamo conosciute perché lavoravamo insieme, da un momento all'altro ci siamo ritrovate a convivere. È nato tutto con naturalezza.

Ti senti una genitrice?

N. Se la genitrice è quella che accudisce un bambino, se ne prende cura in ogni suo aspetto allora si, lo sono. Ma sono sempre Nunzia.

Cos'è per voi essere genitrici?

B. Ha un miliardo di sfaccettature. Ti metti da parte per tuo figlio, ma lo fai con tutta la gioia del mondo. Significa essere responsabili della sua crescita, significa amarlo. Noi, penso siamo la prova che i figli sono di chi li cresce.

N. Assolutamente si. Ramon ha perfino assunto dei miei atteggiamenti, è bellissimo.

Com'è stato l'approccio iniziale di Nunzia con Ramon?

B. Ramon l'ha conosciuto dopo. Per me questa è stata una situazione nuova. Non sono mai stata con una donna. Ero spaventata, non sapevo a cosa stavo andando incontro. Ovviamente ero preoccupata per lui, è chiaro che da madre io mi sia fatta delle domande. Temevo ad esempio la reazione all'asilo.

A proprosito di questo: come vi sentite percepite? Visto il tema e le discussioni a riguardo.

N. A dire il vero non abbiamo incontrato particolari difficoltà.

B. Il punto è che essendo una famiglia normale, appunto, nessuna di noi due ha gridato al mondo che la nostra è una famiglia con due mamme che si amano. Quando una cosa è naturale non hai l'esigenza di esibirla.

N. Il punto è proprio questo, è così normale che non esige dichiarazioni. Tutti voi vivete in questo modo, perché dovremmo fare diversamente?

Io penso che quando si mette al mondo un figlio, le domande siano tante: come lo devo educare, cosa devo fornirgli, cosa devo evitare, cosa è giusto, cosa è sbagliato? Nonostante la vostra posizione, avete mai avuto il dubbio che affligge tanti: è giusto che siano due mamme a crescere un bambino?

B. Ovviamente si. Ma alla fine ho pensato che Ramon cresce con due persone che lo amano, semplicemente. Noi lo amiamo e ci stiamo attente.

Se pensi alla reazione degli altri?

N. Appunto, il problema non è il bambino o noi, ma la società e i suoi stereotipi. Il bambino è felice.

Se Ramon dovesse tornare da scuola e dovesse dirti: "mamma mi hanno preso in giro". Cosa gli dici?

B. Esattamente quello che ho detto a voi. Siamo due persone che lo amano, penso non ci sia nulla più efficace e sanatorio dell'amore dato. Questo è essere famiglia.

Nunzia, la tua famiglia come ha reagito?

N. Anche lì, tutto naturale. Io ho detto a mia madre: "una mia amica viene a casa e ha un bambino, mi serve la culla". Mia madre mi ha risposto: "ce l'ho io!" (ride) Mai coming out ufficiali. Mia madre, ad oggi, chiama Ramon "il piccolo della famiglia”.

Come famiglia avete dei progetti?

N. Dobbiamo comprare il divano (ride). Vorremmo sposarci, soprattutto per assicurare dei diritti a Ramon. Poi, perché no, sarebbe bello allargare la famiglia.

Se doveste pensare a vostro figlio nel futuro cosa desiderereste di più?

B. Che cresca libero, senza pregiudizi. Alcune volte penso ad andar via. Penso alle possibilità che potrebbe dargli una città, ad esempio.

N. La felicità, il lavoro, lo studio. C'è tempo.

Voi avete detto che qui a Canosa non ci sono state grosse reazioni alla vostra scelta. Credete che questo sia sintomo di apertura mentale?

N. Non so, forse la gente giudica e non lo fa sapere. Problemi loro.

B .Io ho un po' di commenti a lavoro. Perché una donna? Gli uomini tendono a pensare che se sei donna e stai con una donna è perché non hai incontrato uomini veri. Limitati, no? (ride).

Prevalentemente commenti di uomini, quindi?

B. Si, ovviamente.

N. Io ho sempre vissuto in tranquillità.

Nunzia vivi dei momenti in cui sei sola con Ramon?

N. Si, la mattina: coccole, asilo, gioco. La domenica mattina, invece, viene con me al ristorante.

Lui come ti chiama?

N. Nunzia. La mamma penso sia una sola, non c'è bisogno. Il valore delle relazioni è proporzionale a quello che si da.

B. Comunque, se Ramon dovesse chiamarla mamma per me non ci sarebbero problemi.

N. Non è come ti chiama una persona, è quello che sente. Io e Ramon ci adoriamo. Comunque mi piace quest'intervista. Sai perché? Perché un sacco di gente sarà curiosa, chissà cosa si aspetta. Invece scoprirà che siamo esattamente come loro. Normali, forse anche noiose. (ride)

Siete credenti?

B. N. no

B. Se un giorno Ramon vorrà battezzarsi, potrà farlo e io lo supporterò. Ma non decido per lui.

N. Ogni decisione e ogni passo viene affrontato insieme, soprattutto quando si parla di educazione e formazione. Ovviamente non possiamo avere due metodi educativi opposti. Dobbiamo essere coese.

Quando sentite certe teorie, infondatissime ovviamente, secondo cui un figlio cresciuto da omosessuali sarà destinato/a a diventare omosessuale, cosa pensate?

N. Non so, non mi pongo il problema.

B. Anch'io a dire il vero. Anche se fosse non sarebbe un problema. Non è mica una patologia. Mi preme più sapere che sia in grado di amare qualcuno che al giorno d'oggi non è più una cosa scontata.

N. Io so solo che sono felice, Bruna è felice e Ramon è felice. Mi dicevano:"vacci piano con Bruna, ha un figlio". Io dico che non c'è cosa più bella, l'ho scoperto dopo. La felicità incondizionata dei bambini è sorprendente. Loro ti insegnano a vivere con naturalezza, a sentire con naturalezza. Quando si ama, chiunque esso sia, di qualunque sesso sia, non ci sono errori. Mai.


di Stefania Pastore



 
 
 

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